La Sidigas mette sotto i campioni d'Italia

A dispetto di tutte le previsioni la Sidigas Avellino  stravince nel posticipo tricolore con i campioni d’italia , finora imbattuti  anche  se il vwerdetto finale (73 a 69 ) non le rende piena giustizia. Vitucci è consapevole  delle insidie di una sfida  le cui   possibilità di successo sono legate ad una prestazione sopra le righe, senza distrazioni e senza cali di tensione. Un minimo errore,  una palla persa o un attacco scriteriato possono risultare fatali.Ed allora massima attenzione e concentrazione dalle battute iniziali.Gaines risponde subito presente con una bomba chirurgica, Hanga lo imita per il + 5. Gentile inspiegabilmente sbaglia due penetrazioni facili facili  mentre Banks buca la retina per un parziale sorprendente (7-0). Ci pensano  ancora  Anosike ed Harper ad accelerare per un incredibile 13 a 0.Milano è completamente in bambola ed Anosike ne approfitta per affondare il 15° punto [continua…]

La sala stampa di Gabriele Ferrante

La vittoria ce la siamo meritata e adesso andiamo avanti.”

In una sala stampa elettrizzata dallo strepitoso successo sui primi della classe si affaccia Luca Banchi, coach dell’Armani Milano, abbozza uno stile impeccabile ed esordisce con i complimenti all’avversario : “L’Avellino ha giocato come ci aspettavamo e, per quello che ho visto nella prima parte, avrebbe meritato il palcoscenico dell’Eurolega. Complimenti dunque a questa squadra per come ha giocato e a Vitucci per come ha preparato la partita.E’ innegabile che nei primi 20 minuti  la Sidigas ci ha travolto mettendo in campo grande energia e lucidità, mentre il nostro  approccio  troppo soft non ci ha consentito la necessaria reazione . C’è ancora da lavorare sui  nuovi,  non ancora in sintonia col campionato. Concedere troppo e accusare ritardi sia nelle uscite che nelle penetrazioni sta a significare che non sono stato bravo [continua…]

Aspettando Milano

Vedersela con i campioni d’Italia è sempre problematico, stavolta ancora di più. Se l’avversario è quello di Monaco c’è poco da stare allegri. Diventa indispensabile  il ricorso a tutte le energie in dotazione per evitare una figuraccia contro una formazione che è apparsa in gran salute, forte e completa in ogni reparto, capace di imporsi in terra tedesca con impressionante scioltezza .Gioca sette minuti devastanti l’Olimpia, a Monaco, poi accetta una battaglia di 33 minuti, va sotto di sei immeritatamente nel quarto periodo ma risponde, lotta e vince con una grande prova di squadra in cui tanti, tutti, portano il loro mattone e il carattere fa il resto. Il grande protagonista però è Daniel Hackett che detta i ritmi all’inizio e chiude la partita dalla lunetta, anche se è veramente difficile fare graduatorie. E meno male che  almeno per una volta [continua…]