Il Napoli col Genoa prima soffre e poi fa festa (2-1)

Hojlund autore di uno dei due gol (foto Ferdinando Panico)

Il Napoli gioca solo nel secondo tempo ma alla fine la spunta sul Genoa che aveva chiuso in vantaggio la prima frazione di gioco e così difende il primato in classifica. La partita è difficile, l’avversario motivato e gli azzurri per metà gara sono del tutto svagati, senza forze e concentrazione. Nell’intervallo, evidentemente, l’allenatore deve aver fatto sentire la sua voce e le cose si aggiustano Conte, come previsto, ripropone il 4-3-3 tenendo inizialmente in panchina De Bruyne, sostituito da Neres. In difesa Olivera torna titolare sulla fascia sinistra, mentre nell’alternanza tra i pali tocca questa volta scendere in campo a Milinkovic-Savic.
Il primo tempo è da incubo per gli azzurri. Il Napoli è molle e senza idee e affronta una squadra piena di energie, vigorosa, evidentemente desiderosa di riscattare le ultime deludenti prestazioni e di salvare la panchina di Vieira. Gli azzurri non sono mai pericolosi e le giocate offensive sono sempre scontate, il giro palla da un lato all’altro del terreno di gioco è lento e il Genoa, che si difende con la massima attenzione e decisione e quasi sempre con dieci uomini dietro alla linea della palla, non ha difficoltà a chiudere le linee di passaggio. Politano e Neres che dovrebbero creare superiorità numerica sulle fasce laterali, con l’appoggio rispettivamente di Di Lorenzo e McTominay, sono bloccati in partenza da marcature strette e sistematicamente raddoppiate, mentre Hojlund a centro area è costantemente asfissiato da Marcandalli e Vasquez che a turno di incaricano della sua marcatura.
Il Genoa quando può si affaccia anche nella metà campo e nell’area di rigore avversaria ed è proprio in una di queste circostanze, al 33′ che Norton-Cuffy brucia sullo scatto Olivera sulla destra e piazza davanti alla porta un rasoterra sul quale si avventa Ekhator che anticipa Beukema e con un colpo di tacco manda il pallone alle spalle di Milinkovic-Savic.
La reazione del Napoli non arriva e anzi sono i liguri che, forti del vantaggio acquisito, acquistano sempre maggior sicurezza nel controllo della partita.
All’inizio della ripresa Conte manda in campo De Bruyne e Spinazzola e in campo sembra esserci un’altra squadra. Il Napoli si fa infatti aggressivo e si spinge con forza crescente all’offensiva. Le occasioni cominciano a fioccare e il pareggio arriva al 12′. Su un traversone di Spinazzola si avventa Vasquez che anticipa Hojlund e alza un pallonetto. Il più rapido a intervenire è Anguissa che insacca con un colpo di testa.
Il Napoli si riversa all’attacco in cerca del sorpasso. Segna Hojlund ma il gol viene annullato per fuorigioco, Di Lorenzo centra il palo con un colpo di testa, ma al 29′ arriva il gol del 2-1. Un tiro rasoterra di Anguissa viene respinto da Leali e sulla ribattuta Hojlund insacca.
Il Genoa prova a rispondere al duplice colpo subito e la gara si fa più aperta ed accesa. Ma è ancora il Napoli, nei minuti finali, a sfiorare la marcatura con Lucca. Per il Genoa subire il terzo gol sarebbe stata una punizione troppo severa per quello che i rossoblù hanno fatto vedere di buono in campo. (ANSA).

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