Bakayoko regala la vittoria contro l'Udinese (2 a 1 con un gol nel finale) e il quarto posto a pari punti con l'Atalanta. Gattuso duro con le critiche: "Si leggono troppe str......in giro"

La vittoria arriva dopo cinque match che hanno prodotto un solo punto, procurando un grosso sospiro di sollievo a Gattuso posto sulla graticola dopo la sciagurata partita al “Maradona” contro lo Spezia, ultimo in classifica. A Udine per vicende controverse i tre punti sono arrivati dopo un rigore su Lozano (visto dal Var) e trasformato da Insigne (97 reti per il capitano che ha superato Careca e raggiunto Altafini)  – e dopo un pari clamoroso regalato all’Udinese da Rrahmani –  grazie ad un colpo di testa di Bakayoko sul filo di lana (90’), un attimo prima dei quattro minuti di recupero. Il Napoli in realtà aveva dominato –  ma sempre senza consistenza – per gran parte del primo tempo per poi perdere la testa, la sicurezza e le distanze dopo l’erroraccio di Rrahmani, 27’, alla sua prima partita dall’inizio in azzurro: il suo appoggio lento all’indietro per Meret ha messo in moto superveloce Lasagna che in pratica ha segnato a porta vuota.  Tutto da rifare a quel punto per Petagna, Insigne, Lozano, Zielinski e gli altri azzurri di Gattuso che intanto all’inizio del secondo tempo  ricomponeva la scricchiolante difesa schierando Mario Rui a sinistra, Hysaj a destra, e Di Lorenzo con Maxsimovic centrali, escludendo lo spaesato giocatore albanese, ormai svitato e svuotato. In difesa il Napoli aveva perso Manolas (15’) per un problema  all’inguine, sostituito da Maximovic chiamato in campo dalla panchina. Intatto il centrocampo con Fabian Ruiz e Bakayoko con il tridente di partenza composto da Lozano, Zielinski e Insigne e Petagna più avanti di tutti. Ma non c’è stato niente da fare, il portiere bianconero Mussi ha chiuso la porta alle folate per niente pressanti degli azzurri che invece offrivano agli avversari una serie di pericolosissime travolgenti ripartenze a causa della fragilità del centrocampo napoletano. Merito di Meret, quello di aver evitato addirittura il vantaggio dei friulani ribattendo di piede su Lasagna, ad un passo dal gol. Poi la nuova minirivoluzione   di Gattuso, 68’, necessaria per non lasciarsi sfuggire almeno il pari: Llorente per Petagna, Elmas per Fabian Ruiz. Le speranze andavano però oltre. Rafforzato nella zona centrale, il merito della squadra azzurra è stato quello di aver tentato fino all’ultimo di vincere la partita e il progetto sul filo dei secondi si è realizzato grazie ad uno spunto di Zielinski messo giù fuori area, punizione a spiovere di Mario Rui e palla in gol attraverso il capoccione salvatutto di Bakayoko spuntato nella mischia, fine di un incubo. Si spera. Gattuso chiaro ed esplicito come di consueto a fine gara: “Siamo stati bravi e stavolta anche fortunati. Abbiamo fuori giocatori importanti. Vincere partite così difficili fa capire che la rosa è di grande qualità. Dobbiamo essere bravi e cattivi. Giochiamo spesso bene ma ci manca qualcosa sotto rete”. A Napoli si vive di pressioni, sono forse eccessive?: “Si leggono troppe cose sul telefonino. E’ già difficile giocare in una piazza come questa. Dobbiamo pensare al campo invece di leggere le stronzate che dicono in giro. Viviamo in una piazza che non è facile e su questo dobbiamo migliorare”.