USSI Italia

ALLE ORIGINI DELL’USSI

In quello straordinario e felice periodo che intercorre fra inizio secolo e primo conflitto mondiale si assiste nel nostro Paese, parallelamente al grande sviluppo di tutte le attività agonistiche, alla moltiplicazione delle testate specializzate. Lo sport comincia a conquistare spazi autonomi in tutta la stampa, mentre le tirature della “rosea” sono già da capogiro.
Sportivi, giornalisti e letterati, tutti insieme, concorrono a creare un nuovo linguaggio ed un nuovo genere: nasce la stampa sportiva.
A sancire tale specializzazione il 21 novembre 1913 venne costituita a Torino l’”Associazione Stampa Sportiva Italiana” (ASSI), alla quale ben presto aderirono quasi tutti i giornalisti italiani.
Ma il sodalizio dovette ben presto interrompere la sua attività a causa delle ormai imminenti operazioni belliche e solo nel 1919 potè riprendere la sua azione con rinnovato entusiasmo. Sono questi gli anni della tumultuosa e frenetica crescita dello sport italiano – trionfatore con 10 medaglie d’oro alle Olimpiadi di Anversa del 1920 – e della stampa sportiva, che registrò, in soli quattro anni, la nascita di ben 34 nuove testate.
Con l’avvento del Fascismo e l’istituzione nel 1926 della Federazione Fascista dei Giornalisti Italiani, l’intera stampa italiana venne messa sotto controllo ed anche l’ASSI, che pure annoverava tra le sue file Lando Ferretti, in qualità di Vicepresidente, fu soppressa.

Occorre dunque attendere l’immediato secondo dopoguerra per assistere alla rinascita ed al rinnovamento della stampa sportiva italiana. Già il 18 dicembre del 1945, infatti, a Milano vengono convocati da Bruno Roghi, Leone Boccali e Martino Voghi una quarantina di giornalisti, che danno vita al “Gruppo Milanese Giornalisti Sportivi”, con “l’intento di dar vita ad un’operante solidarietà di categoria, di tutelare gli associati in tutti gli aspetti della loro specifica attività professionale…”. L’esempio del gruppo milanese, presieduto da Bruno Roghi, viene seguito in quasi tutte le altre regioni.
Su tali prime iniziative locali s’innesta l’energica e propulsiva azione di Aldo Mairano, che, dopo aver riunito a Genova nel gennaio 1946 i direttori delle testate sportive per aprire una ampia discussione sulla necessità che anche gli sportivi fossero rappresentati alla Consulta e all’Assemblea Nazionale, promosse – assumendosene interamente l’onere finanziario e organizzativo – il primo congresso post-bellico della stampa italiana.
Il 19 e 20 febbraio 1947, a bordo della motonave “Philippa” ancorata nello scalo del capoluogo ligure, alla presenza del Presidente e del Segretario Generale del Comitato Olimpico nazionale, Giulio Onesti e Bruno Zauli, Bruno Roghi dirige i lavori del convegno. Quattro sono i temi principali: “Organizzazione e sviluppo dei Gruppi Giornalisti Sportivi”, “Organizzazione della Mostra Nazionale dello Sport nell’Arte”, “Rappresentanti Sportivi in Parlamento”, “Propaganda per le Olimpiadi di Londra del 1948”.
All’importante assise partecipano, in rappresentanza di tutta la categoria, i principali giornalisti italiani: Colombo, Slawitz, Della Pergola, De Martino, Oppio, Monti, Giubilo, Torriani, Rossi, Grassi, Ambrosini, Berra, Bianchi, Canepele, Chierici, Nutrizio, Corradini, Petroselli, Casalbore, Caserza, Levorato, Bidone, Boccali, Cellana, Mezzanotte, Andreasi, Buonanno, Falvo, Voghi, Farina, Fatti, Canestrini, Monici, Mandrioli, Cabrini, Radice, Danese, Massaro, Filosa, Lanzarotto, Molino, Massa, Lunardi, Sangiorgi, Vignolini, Bardelli, Gentili, Di Tullio, Palmaro, Merlo, Pareto, Cattaneo, Figanti, Tardielli, Noè, Soncini, Capitanio, Oggiano, Cencelli, Liverani, Chiossone, Michelotti, Ravagnani, Morigi, Ugolini, Viero, Greco, Zappa, De Giosa.
Nell’occasione viene tra l’altro approvato il seguente ordine del giorno:
“Il Congresso dei Giornalisti Sportivi Italiani, preso atto con compiacimento della prova di forza data dalla stampa sportiva italiana con la rapida formazione di gruppi regionali che raccolgono la quasi totalità delle forze giornalistiche sportive, considerata l’opportunità di promuovere una maggiore intesa fra i gruppi e i sindacati regolarmente costituiti e funzionanti, premessa la propria fedeltà all’unità sindacale compendiata nella Federazione della Stampa, delibera la formazione di una Federazione Nazionale dei Gruppi dei Giornalisti Sportivi e demanda ad una commissione lo studio delle norme pratiche di attuazione, ferma restando l’autonomia funzionale ed amministrativa di ciascun gruppo”.
Questo testo rappresenta, in sintesi, il punto di partenza per quello Statuto che sarà approvato a Roma all’Assemblea costituente dell’USSI il 16 febbraio 1950.
Come ricorderà il primo presidente, Bruno Roghi, “l’USSI è stato il punto d’arrivo e quasi la risoluzione pratica d’uno stato d’animo collettivo; tra i primi, nel vasto quadro eterogeneo delle categorie sociali e professionali, i giornalisti sportivi hanno avuto fede nella rinascita del Paese dopo le rovine e i lutti della guerra. Nel nostro spirito, infatti, lo sport era un richiamo affascinante della vita prima di essere la promessa e l’impegno di un mestiere. Si sentirono amici ancora prima di essere colleghi. L’USSI fu il patto di questa amicizia”.

Riccardo Grozio
Segretario Associazione
“Amici Museo dello Sport” – Genova

Bibliografia essenziale:
Facchinetti P., “La stampa sportiva in Italia”, Edizioni Alfa, Bologna 1966
Giustini S. e Grozio R., “Aldo Mairano. L’importanza di un ideale”, Amici Museo dello Sport, Genova 1993
Boccali L. e Voghi M., “I primi 10 anni dell’USSI”, Roma 1960