CALCIO: CAGLIARI-NAPOLI IN UN CLIMA...POCO NATALIZIO, TRA POLEMICHE ED INSULTI

di Claudia Esposito

Cagliari-NapoliSabato 12 dicembre, a pochi giorni ormai dal Natale, si gioca l’anticipo della sedicesima giornata di campionato:Cagliari-Napoli Zuniga in azione Cagliari-Napoli.
Per le strade del capoluogo sardo si respira un’aria apparentemente tranquilla. Il sole splende, alcuni temerari si tuffano in mare ed osservando intorno, oltre al borbottare tipico dei veri cagliaritani d.o.c., regna un silenzio anomalo.
Anche stavolta è stata vietata la trasferta ai sostenitori degli azzurri. La ragione è che tra queste  tifoserie avversarie non è mai corso buon sangue ed il fenomeno, diventa sempre più tangibile quanto più si avvicina l’inizio del match: a partire dai ristoranti in cui i casteddaius seguendo l’esempio del presidente Cellino, che due anni fa dalla tribuna esplose in un fragoroso “napoletani di merda” e finendo nelle tifoserie, che dagli spalti dello stadio Sant’Elia, non risparmiano offese e cori razzisti agli abitanti -nonchè giocatori- partenopei.
Sono 9 anni che gli azzurri non riescono a sconfiggere i rossoblu.
Presenzia il match in rappresentanza della famiglia De Laurentis, il vicepresidente della SSCNapoli Edoardo, che a pochi minuti dal fischio d’inizio dell’arbitro Pierpaoli di Firenze, lascia il campo, scavalcando le transenne per prendere posto in tribuna.

Il primo tempo è dominato dagli azzurri che si portano in vantaggio 1-0 con uno strepitoso gol del Pocho che fa letteralmente impazzire le curve dei rossoblu: le persone si affollano e si ammassano contro i pexiglas che dividono gli spalti dal campo seguitando ad inveire contro i partenopei. Dall’altoparlante, la voce dello speaker è un tormentone che invita ripetutamente i tifosi cagliaritani a non intonare cori razzisti ed a non utilizzare le penne laser a sfavore degli azzurri, pena la sconfitta a tavolino.

Dopo il secondo gol firmato da Pazienza su angolo di Hamsik, al 20’ del secondo tempo, il match sembra chiuso. Si ha la sensazione che questo Natale, gli azzurri possano festeggiare in anticipo ma si sa, nel calcio tutto può accadere.

Così a partire dal 30’ della ripresa, il Cagliari inizia la rimonta: non singola, non doppia, bensì tripla. La situazione è completamente capovolta, lo stadio in delirio. Uomini, donne, meno giovani e bambini sembrano invasati e non fanno altro che urlare contro i napoletani.

A pochi minuti alla fine del match la partita sembra nuovamente chiusa con il risultato capovolto. Ma sempre perché nel calcio non si può mai sapere cosa possa accadere fino all’ultimo istante, dopo la sostituzione di Pazienza con Bogliacino per gli azzurri, ecco arrivare all’ultimo minuto dei tempi di recupero il gol del 3-3, due minuti dopo l’espulsione di Lavezzi e la rissa sfiorata.

Finisce la partita, i commenti ed i pensieri di ciascun napoletano e cagliaritano sono diametralmente opposti. Cagliari saluta Napoli con i gesti e le parole del presidente Cellino.  Ce l’aveva ancora una volta con i napoletani? Resterà un mistero.