CALCIO: NAPOLI, IN ATTESA DEL PUNTO DECISIVO A LECCE TESTA BASSA

di Claudia Esposito

Stucchi, marmi, statue, putti, un tripudio bizzarro e geniale di decorazioni: Lecce, la “Firenze del Barocco”, l’“Atene delle Puglie”. Tutto merito di valenti architetti ma soprattutto di anonimi scalpellini e capimastri del XVII e XVIII secolo che intuirono lo straordinario potenziale della pietra leccese. La capitale del Salento, infatti, è davvero un museo a cielo aperto la cui bellezza è sotto gli occhi di tutti anche se, è nei dettagli più nascosti, il vero fascino che attanaglia gli sguardi, il cuore e la mente e che si possono svelare magari semplicemente passeggiando per la città tra i forni ed i caffè, di bottega in bottega… di artigiani, di artisti di cartapesta e terracotta.

Ma in questa terz’ultima giornata di campionato di serie A (trentaseiesima), allo stadio Via del Mare (che nel 1994 ospitò un discorso di Papa Giovanni Paolo II), la scenografia della magnifica terra salentina, è soprattutto lo sfondo del match che vede i leccesi di Gigi De Canio (ex allenatore del Napoli nel 2011-2002 in serie B) contro i napoletani di Mazzarri.

Giudice della gara: Valeri di Roma. In questa competizione, i salentini cercano la vittoria per alimentare il sogno della salvezza dalla retrocessione in serie B; i napoletani, puntano invece, alla porta d’ingresso principale –l’accesso diretto alla Champions League senza preliminari- per disputare la coppa dei campioni: un solo punto separa gli azzurri dall’obiettivo.

Proprio perché la posta in gioco di entrambe le squadre è alta, ci si aspetta un match infuocato, ma di veramente bollente, dall’inizio alla fine del primo tempo, ci sono solo le temperature praticamente estive che, probabilmente unite alla stanchezza della fine del campionato, dopo un duro anno di lavori in corso, permettono di assistere ad una sorta di partita amichevole, mista ad un allenamento.

Risultato parziale 0-0.

Al rientro dagli spogliatoi, però, qualcosa cambia. Al 3 2T, Olivera penetra in area azzurra dove viene steso da Campagnaro e Valeri fischia il rigore. Tira Corvia e l’angelo azzurro De Sanctis, pur intercettando la traiettoria della palla, non riesce  nell’impresa di bloccare l’ingresso della sfera tra i sette metri dei pali: Lecce in vantaggio 1-0.

Dopo qualche minuto però, è lo stesso marcatore a stendere a sua volta Lavezzi. Valeri estrae il secondo giallo per Corvia che palesemente contrariato, viene espulso e quindi costretto ad abbandonare il campo da gioco. Gli azzurri, così, sembrano intenzionati a tirar fuori finalmente gli artigli, quegli stessi che partita dopo partita nel corso della stagione, gli hanno permesso di arrampicarsi fino ai vertici più alti della classifica. Mazzarri inserisce Zuniga e Mascara che al 22esimo 2T, riequilibra il risultato con un colpo di testa  su assist proprio di Zuniga che lascia senza speranze il portiere avversario Rosati: 1-1.

E proprio quando il match sembra chiuso, il destino sceglie di riservare l’ennesimo colpo di scena agli azzurri: al 74esimo 2T, Cavani (già precedentemente ammonito) stende Olivera e viene espulso. Stanchezza, nervosismo tensione… ?!?!?.

Si è in perfetto equilibrio: 10 contro 10, 1-1. ma si sa, la bilancia prima o poi tende sempre a pendere in un verso piuttosto che in un altro e così, dopo l’inserimento di De Canio di Chevanton, all’88esimo 2T, proprio quest’ultimo, con un gran sinistro che sbatte sotto la traversa e varca la linea di porta per un soffio, marca il gol del definitivo 2-1, nonostante l’ultimo sussulto di Mascara nei cinque minuti di recupero concessi.

Si chiude la giornata e sabato sera si è decretato con largo anticipo il vincitore di questo campionato: il Milan (78 punti) seguito dall’Inter (72 punti) e dal Napoli (68).

 Mancano due partite alla fine del campionato 2010/2011. Tante le domande tra le certezze, i dubbi e le perplessità. Un unico fatto: al di là del bene e del male, di chi passa è passato o resta, è la maglia, sono i colori, è il battito d’ali di un cuore azzurro ciò che conta.