Il calore di Napoli non basta all'Italia

L’Italia chiama, Napoli risponde. Ieri come oggi.

Era il 15 ottobre del 2013 quando la Nazionale italiana giocò per l’ultima volta a Napoli: Italia-Armenia terminata 2-2 e valida per le qualificazioni mondiali. Quella sera segnò anche Mikhitaryan, all’epoca poco noto, mentre per gli azzurri i gol li fecero Florenzi e Balotelli.

UN AMORE COSI’ GRANDE

Non è il castello di Windsor, è la roccaforte azzurra a scaldare la serata con più di 40mila spettatori. Nonostante sugli spalti non ci fosse il tifo organizzato, che ogni settimana sostiene il Napoli, i cori storici – dai “Poo po po po po poooo poo” a “Italia, Italia”- che accompagnano abitualmente gli azzurri nelle partite, si sono sentiti eccome. Sciarpe, bandiere e magliette azzurre. Dall’azzurro del Napoli all’azzurro della Nazionale: così il Maradona ha completamente cambiato look. Il grande tifo e l’accoglienza per la Nazionale italiana a Napoli non sono mancati: i continui boati e cori che partivano in sostegno degli azzurri. Non c’è il Napoli in campo ma a Napoli c’è la Nazionale e un settore ospiti gremito di inglesi. Non si può sfigurare nel tempio di Maradona, ieri casa di rappresentanza per l’Italia. Anche gli inglesi, d’altra parte, ci tenevano a far bella figura – in campo e sugli spalti- dopo la finale di Euro 2020 persa in casa loro a Wembley. Il settore ospiti era ricco di tifosi provenienti da ogni città possibile del Regno Unito, in sostegno della propria nazionale e con bandiere e gagliardetti di rappresentanza esposti. Famiglie, bambini, scuole calcio, tifosi giovanissimi e tantissime donne allo stadio: quando c’è la Nazionale cambia la percezione del pubblico abituale presente negli stadi. Più famiglie, meno esaltati. Più festa, meno tensione. Il pubblico degli occasionali c’è stato sicuramente ma d’altronde quando c’è la Nazionale bisogna rispondere presente!

I PRECEDENTI DELL’ITALIA A NAPOLI

Napoli ha sempre accolto in modo caloroso l’Italia, tranne al Mondiale di Italia ‘90 contro l’Argentina. In quella occasione più di metà stadio tifava Argentina per il loro idolo Maradona.

Anche nell’ ’87 ci fu una grande festa per gli azzurri al San Paolo ma soprattutto per due in particolare: Vialli e Zenga. Doppietta Vialli e boato dei tifosi del Napoli che sognavano l’acquisto di entrambi in quanto, proprio in quel periodo, si parlava di loro in ottica calciomercato Napoli.

La passione per la Nazionale non cambia, nemmeno se la gara è una amichevole. Nel Dicembre ’81 si disputò Italia-Lussemburgo a Napoli e anche in quella occasione ci fu una grande risposta del pubblico partenopeo che accompagnò gli azzurri con grande calore. Amichevole poi vinta 1-0 con gol di Collovati e l’esordio di Marocchino in azzurro. E a proposito di Collovati, nell’ ‘80 sua moglie fu consolata allo stadio dai napoletani quando pianse dopo aver visto il rigore sbagliato dal marito nella finale 3°-4° posto.

ITALIA-INGHILTERRA, DAL COMMOVENTE RICORDO DI VIALLI ALLE POLEMICHE PER GLI INNI

Sono le venti e trenta e al Maradona inizia la presentazione del pregara. La toccante e commovente dedica della FIGC in memoria di Gianluca Vialli ha commosso tutti. E’ stato emozionante rivivere il suo ricordo, in una serata di festa, con la proiezione sui monitor dello stadio delle immagini di quando era giovane fino alle ultime dell’impresa di Euro 2020; il tutto realizzato con effetti speciali e con la proiezione della sua foto al centro del campo. Inoltre, sulla maglia azzurra c’era un messaggio in suo onore “Luca, azzurro per sempre”.

Polemiche durissime invece per gli inni di entrambe le squadre. Si parte dai fischi iniziali all’inno inglese che hanno impedito alla cantante Ellynora di poter sentire la base musicale in sottofondo, portandola ad andare fuori tempo e realizzando una pessima prestazione canora chiusa con “God save the ‘queen’ ” anziché “God save the ‘King’ ”.

Sulla sponda italiana non è andata meglio la versione pop, con tanto di accuse di inflessione neomelodica, del cantante napoletano Gigi D’Alessio. Perfino la Premier Giorgia Meloni si è schierata contro il cantante pubblicando sui propri canali social il video della realizzazione dell’inno italiano con la banda dell’esercito.

Ultime, ma non per importanza, le critiche che sono state rivolte al CT Mancini sia per la prestazione deludente dell’Italia che ha perso 1-2 e per aver convocato l’oriundo Retegui in Nazionale italiana, sfruttando il doppio passaporto del ragazzo e per ottemperare alla mancanza di un attaccante centrale. La sua intervista unicamente in spagnolo, a fine partita, ha destato molte critiche nonostante il suo gol all’esordio in maglia azzurra.