IL fattore Green non basta. A trento ancora sotto la Sidigas.

La Scandone stecca ancora una volta  e colleziona la decima sconfitta in undici gare. Chi aveva sperato in Marques Green come l’uomo della Provvidenza, la panacea a tutti i mali Sidigas, almeno per il momento, ha dovuto prendere atto che nessuno ha la bacchetta magica. Contro una  Trento desiderosa di riscatto , dopo la debacle nel recupero settimanale a Pistoia .si è vista una Scandone messa un po’ meglio rispetto alle ultime apparizioni, ma non ancora in grado di gestire una prestazione per tutto l’arco della gara capace  di riportarla al successo. Con la prima tripla della gara dopo soli quaranta secondi Marques Green  ci aveva fatto sperare, poi il piccoletto di Filadelfia, forse consapevole di una non perfetta condizione fisica, si è limitato a svolgere il compitino dalle retrovie, rimandando ad altro appuntamento la pretesa di gestione da leader. Chi  però si è giovato della presenza in campo di un play puro è Daniele Cavaliero che riacquista fiducia grazie ad un paio di triple ben congegnate ed a qualche ardita penetrazione. Meglio anche l’ungherese Hanga che ,  cercato spesso da Green, ha evidenziato al meglio le sue ben note qualità tecniche. Chi invece continua a vagare in campo come  anima smarrita è Sundiata  Gaines insieme a Ricki Cortese. Sempre più abulico ed irritante il primo, fa rabbia vederlo gettare alle ortiche delle palle importanti come se forse l’ultimo dei pivelli. L’involuzione poi del ragazzo di Cento diventa sempre più indecifrabile. Dove sarà mai finito il ragazzo brillante che a Pistoia con le sue bombe e con la sua verve riusciva puntualmente a spaccare le partite? Ma ciò che manca  in questo gruppo è la coscienza di essere squadra e di cercare ogni occasione per superare i propri limiti. Il compitino non basta contro avversari tecnicamente bravi ma diversamente motivati. Già dall’inizio del terzo periodo si era avuta la sensazione che caratterialmente il gruppo di Vitucci non ce l’avrebbe fatta ,come poi puntualmente si è verificato nelle battute finali. Per vincere ci vuole una attitudine mentale completamente diversa, come hanno dimostrato i  cugini casertani lottando al di sopra delle proprie possibilità, dimenticando di essere ultimissimi e di avere di fronte i secondi in classifica. E così a furia di sconfitte e di sberle siamo scivolati alla terz’ultima posizione, davanti solo a Pesaro che deve però recuperare stasera con Milano e Caserta, ultimissima sì, ma decisa a vendere cara la pelle. C’è ancora da lavorare e tanto. Accantoniamo una buona volta i sogni play-off  e cerchiamo di chiudere invece la stagione almeno con dignità.

Coach Vitucci con Marques Green