La Scandone strappa il primo successo

Facile, troppo facile per una Scandone assetata di punti. Non hanno avuto scampo I “rookie “della Vuelle, Williams e Reddic ,troppo teneri ed impacciati per gente dell’esperienza di Hanga ed Anosike,mentre il solo Ross è riuscito ad esprimere appieno le sue potenzialità ,con 26 punti all’attivo .La notizia vera è che aldilà dei leciti dubbi sulla reale consistenza pesarese c’è finalmente un successo che fa ritornare il sorriso in casa Scandone, cancellando l’amaro esordio dello scorso anno proprio con la formazione pesarese. Tutto dura il tempo di due canestri. Una lancetta d’orologio che registra la partenza a razzo di Williams e Ross che bucano la retina, poi il buio più assoluto. Tiri improbabili, approssimazione a volontà, mancanza di idee rendono facile la vita ai marpioni di Vitucci. Prevedibile la spallata con fuoco a ripetizione.Una pioggia di proiettili che affonda impietosamente la fragile navicella pesarese. Per i biancoverdi vanno a segno un pò tutti con estrema facilità mentre crolla la linea Maginot appena abbozzata da Dell’Agnello.Quando poi Gaines ed Hanga trovano anche la tripla Avellino in meno di tre minuti è già sopra di 10 (14-4) ,chiudendo il primo periodo con il triplo dei punti pesaresi, se solo Musso proprio sulla sirena non si fosse inventato una bomba, mitigandone il distacco. Un parziale da urlo con Dell’Agnello sempre più disperato ,con le mani nei capelli, ma che continua ad incitare i suoi a non mollare. Si riprende con Vitucci che recupera l’energia giusta dalla panchina che diventa micidiale nel punire i marchigiani sulle rotazioni con Cavaliero  e Cortese imprendibili sulla distanza. La Vuelle continua imperterrita a provarci forzando tiri che spesso non incocciano neppure il ferro ma è sotto canestro che non riescono a vincere un contrasto manco a pagarlo .I venti rimbalzi in difesa strappati dai biancoverdi spiegano meglio di qualsiasi commento ed il 40 a 21 con cui si va al riposo lungo è la inevitabile conclusione di una gara finora senza storia. Terzo quarto, stessa storia per una partita che non ha quasi più nulla da raccontare con una forbice sostanzialmente invariata e con il solito indomabile Musso a metterla dentro sulla sirena.Rush finale .Sulla spinta dei suoi uomini migliori, Ross e Musso Pesaro rosicchia ostinatamente qualche punticino, una strenua quanto inutile resistenza per una sconfitta ormai inevitabile.