Napoli, cin-cin in Coppa Italia. Gli Azzurri tornano a vincere con due rigori di Insigne e volano ai quarti. Ospina si riscatta parando un penalty al Perugia. Demme al debutto. Gattuso ringhia: "Non ho offeso Ancelotti..."

Niente più fischi, solo applausi per Insigne, per Lozano e i suoi compagni che al San Paolo non vincevano dal 10 dicembre contro il Genk in Champions e in campionato a Fuorigrotta dallo scorso 19 ottobre: il Napoli vola ai quarti di finale di Coppa Italia finalmente a passo di corsa almeno per un tempo abbondante, grazie ad una doppietta di capitan Insigne, su altrettanti calci di rigore, uno più bello dell’altro, mostrando un buon passo avanti sulla strada della guarigione. Contro il Perugia di Cosmi subentrato a Massimo Oddo, c’è anche il riscatto di Ospina che dopo la paperissima dell’Olimpico spegne le velleità degli umbri parando un penalty di Iemmello, concesso dall’arbitro Massimi dopo vari tentennamenti al Var, per un assai discutibile fallo col braccio da parte di Hysaj sul quale era rimbalzato il pallone dal ginocchio. Nel complesso l’accesso ai quarti di Coppa Italia è un risultato che fa bene a tutti, al club, alla Torcida stavolta finalmente affettuosa, ai giocatori azzurri e al nuovo timoniere che ha messo da parte il suo storico ringhio per un lunghissimo sospiro di sollievo. Gattuso ha messo su un Napoli sulla scia di quello schierato all’Olimpico sabato scorso, cambiando inizialmente tre giocatori e cioè Elmas per Allan, Lozano per Callejon e Llorente per Milik, e rinunciando ancora a Luperto (stavolta influenzato), Koulibaly, Maksimovic, Mertens, ancora ai box. Allan, e Callejon sono poi entrati verso la fine del match, dopo il positivo debutto di Diego Demme, quando il calo del Napoli è apparso inevitabile e da puntellare. Buona, si diceva, la prima parte del match con il Napoli in cattedra, sicuro di sé e sempre in grado di far male agli avversari, con il capitano Insigne su tutti e con il Ciuky Lozano in evidenza sulla fascia destra per i suoi inserimenti e la sua capacità di ritrovarsi nell’intesa con i compagni. In realtà il Perugia non ha visto palla se non in qualche rarissima occasione, peraltro ben affrontato e bloccato dalla stessa difesa vista in campo contro la Lazio. L’unica reale possibilità agli umbri l’ha concessa l’arbitro Massimi concedendo un penalty piuttosto dubbio all’inizio della seconda parte prima che affiorasse la stanchezza negli azzurri, rinforzati però dall’innesto di Demme alla sua prima maglia azzurra – attento e ben disposto nella manovra, nei fraseggi geometrici e nelle chiusure – entrato al posto di Fabian Ruiz nel corso della ripresa, ingiustamente fischiato da una sparuta minoranza di tifosi. Gattuso resta comunque sulle spine, contento ma non troppo come è apparso ai microfoni della Rai: “Abbiamo fatto una buona partita ma siamo calati fisicamente nella ripresa. Facciamo 45’ bene e poi ci mettiamo in difficoltà da soli. Abbiamo ancora tanti giocatori fuori. Chi ha giocato però sta dando il massimo. Lozano ha fatto una buona partita, deve solo trovare continuità, ma non è l’unico, anche Elmas non giocava novanta minuti da tempo. C’è da rivedere qualcosa per il secondo tempo”. Critiche e polemiche, Gattuso non ci sta e ringhia alla sua maniera: “In questi giorni tante polemiche. Ancelotti è stato un padre per me ed io non rinnego quanto fatto da lui. Io non ho offeso nessuno. Abbiamo solo cambiato modo di giocare e metodologia di lavoro che è diversa. E quello che faccio io è diverso da quello che fa Carlo anche perché giocare 4-3-3 o 4-4-2 prevede cose completamente diverse. E’ una questione di rispetto, di chi lavora, se ogni volta si strumentalizza quello che si dice… La correttezza dobbiamo averla noi, ma anche chi fa opinione pubblica”. Gattuso su Demme: “Conosce il calcio, è un palleggiatore. Da vertice basso scalava troppo avanti ed ha lasciato qualche buco davanti alla difesa ma è da poco con noi e ci sta. E’ comunque un giocatore che se mettiamo in condizione può darci molto”. C’è da aspettare ancora qualcosa dal mercato: “Speriamo di chiudere con Lobokta. Poi penso che non faremo più nulla. Era dal 19 ottobre che non si vinceva in casa, dobbiamo pensare a palleggiare e tornare ad essere una squadra pensante, senza offendere nessuno”. Arrivano Fiorentina e Juventus, cosa dobbiamo aspettarci? “Che miglioriamo dal punto di vista mentale, oltre a dare continuità al gioco”, ed è tanto.