Gattuso, solo ringhi e niente sorrisi: "Cosa c'è da scherzare?, non sono un ebete e so quali difficoltà affrontiamo. Alleno una squadra forte. E se ripartiamo non ci fermano più..."

Con la rabbia in corpo Gattuso ed anche un tantino irritato per le cose che non gli piacciono e che riguardano osservazioni e critiche ad un Napoli che ogni giorno di più diventa sempre più suo. Lui ci crede nel miracolo e porta avanti le sue idee con il suo progetto per risanare la squadra del cuore dalle sue ferite con l’intenzione ferrea di rilanciarlo in classifica. Finora non è andata come lui voleva con una vittoria e due sconfitte, ma Ringhio si sente certo e convinto di aver già incanalato il gruppo azzurro sulla strada giusta nell’ottica del risanamento dei malanni interni, giusto per cominciare a scalare la classifica verso posizioni più consone ad un team chiamato Napoli. Con l’Inter malgrado il risultato, Gattuso ha intravisto cose buone: “Dobbiamo continuare così. Diamo continuità al gioco e alla squadra, migliorando il palleggio e tenendo bene il campo. Osservando la gara con il Parma e quella con l’Inter sembriamo già due squadre diverse: inizio a vedere il palleggio come piace a me. Nel calcio tutto è possibile, la Lazio nei primi mesi faceva fatica e si è ripresa. Per quanto riguarda noi dobbiamo continuare a credere in quello che facciamo: servono due, tre risultati utili e non ci fermeranno più”. Continuità anche nelle scelte?, Meret giocherà o andrà in campo Ospina?: “Meret ha commesso un errore ma anche altri giocatori hanno commesso errori. Scelgo io chi deve giocare in porta e difesa, ma non c’è nessuna esclusione. Voi volete il titolo? Con Ancelotti giocavano entrambi, ma anche Karnezis è un bravo portiere. Meret non si è allenato negli ultimi giorni, poi si vede, sceglierò”. Demme è del Napoli: “Ne parleremo quando sarà ufficiale. Ora parlo solo dei giocatori che ho in squadra, meritano rispetto. Demme è il capitano del Lipsia, tanti giocatori mi piacciono. Ha detto che aveva me come idolo”. Contro la Lazio con Allan o Fabian vertice basso?: “Risponderò alle vostre domande a fine partita. Sento in giro tanti discorsi. Sento parlare di multe e che la squadra non sta sul pezzo. C’è rammarico per le mancate vittorie ma c’è grande entusiasmo. Ci sono giocatori che restano cinque ore nella struttura per recuperare. I ragazzi stanno dando tutto. Spesso escono fuori cose non vere e non corrette”. Fabian Ruiz nel progetto Gattuso è centrale?: “Premetto, Ruiz è un giocatore molto forte di grande prospettiva e grande futuro. Aggiungo che a me piace lavorare con le coppie. Nel nostro centrocampo giocando a tre, ne mancano due, considerando che c’è Gaetano ma che non ha mai giocato da centrale. Fabian a sua volta è una mezzala. A tratti ha fatto bene, se gli chiediamo di fare cose che non sa fare serve del tempo. Allenandosi con i ragazzi della Primavera lo fa andare più forte, ma si abbassa la qualità. Elmas? E’ molto irruente. E’ una mezzala e a livello di palleggio deve migliorare tanto. Ci sono più cambi di direzione. Per come voglio giocare io le corse della mia squadra sono diverse da quelle di Ancelotti”. A seguire situazione infortunati e di quelli che giocano poco. Si comincia con Koulibaly: “Ha fatto una risonanza e c’è ancora un po’ di edema. Non me la sento di metterlo in campo con il rischio di perderlo per due, tre mesi. Vediamo se sarà in condizioni di giocare quando sarà al cento per cento. Mertens? Arriva martedì sera. E’ in Belgio a curarsi con il fisioterapista della nazionale”. E’ il turno di Ghoulam: “Ha spinto molto nei primi giorni. Ha di nuovo un piccolo problema e si è fermato. Ha ricominciato a correre con i preparatori atletici”. Lozano è tra quelli che giocano poco: “E’ molto forte. Deve scattare continuamente. E per questo deve migliorare sulla continuità. Ci darà una mano”. Le scelte: Di Lorenzo di nuovo centrale?: “Al di là della scivolata ho visto un grande Di Lorenzo che ha combattuto contro Lukaku. Sono soddisfatto per come sta lavorando”. Callejon invece?: “Sta giocando nel suo ruolo e sta migliorando. Il Napoli di Sarri era una macchina perfetta, giocavano a memoria, come alla Playstation. Serve più continuità”. Domanda, non è meglio soffrire per portar via qualche punto rinunciando al gioco?: “Non abbiamo le caratteristiche per giocare da provinciale, né la mentalità. Credete che non ci abbia pensato? Sto qui dalle otto del mattino alle otto di sera e ci ho pensato pure di notte: bisogna essere sicuri dei passi che si fanno e delle scelte, se smonti tutto e poi rimonti finisci per perdere credibilità”. Sentito Adl?: “Ci sentiamo tutti i giorni e con serenità parliamo di tutto”. Forse ci siamo già, è il Napoli di Gattuso?: “Dal primo giorno ho avuto grande disponibilità da parte di tutti. Per questo dico che bisogna continuare a lavorare con serenità e non a pensare”. C’è la Lazio, forte nelle ripartenze: “Ne ho visto di più col Parma che con l’Inter. Tante volte non abbiamo chiuso bene le linee di passaggio. La Lazio è brava a palleggiare ma non dobbiamo darle profondità. Verticalizzano velocemente. Correa porta palla e Immobile è incredibile. Ma la Lazio non è solo Immobile. Dobbiamo essere bravi a limitare i loro pregi, giocando sui loro. Allan dice che c’è voglia di uscire da questa situazione: “Non racconto barzellette. Vedo grande entusiasmo. Dobbiamo fare un filotto di vittorie per uscire da questa situazione. Il segreto è tutto qui. I ragazzi devono stare tranquilli e lavorare con serenità e grande entusiasmo”. Più testa o più gambe?: “Servono tutte e due, testa e gambe”. Sul mercato Gattuso dice la sua?: “Col presidente e il direttore Giuntoli ci sentiamo sempre. C’è un confronto quotidiano. I giocatori li prendiamo se sono funzionali. Con Giuntoli si smanetta. Stiamo ore ed ore a parlare”. Che motivi ha un calciatore per venire a Napoli?: “Bisogna amare quello che si fa e pensare che siamo dei privilegiati. Quindi lavorare con serietà e migliorarsi. Oggi anche se sei un fenomeno non basta e poi bisogna avere rispetto delle persone che lavorano. Ci vuole grande impegno e una grande voglia di appartenenza”. Più ringhi e niente sorrisi, perché?: “Cosa c’è da scherzare? Non ho voglia di fare i sorrisini da ebete. So le difficoltà che stiamo vivendo ed ho la consapevolezza di allenare una squadra forte: se ripartiamo non ci fermano più!”….