Il Napoli vola in Champions, è negli ottavi mentre re Carlo si aggrappa alla panchina. Incontro-rebus con De Laurentiis che decide il suo destino: Ancelotti o Gattuso?

A vele spiegate in Champions. Quattro gol al Genk con tripletta di Milik con un rigore, e con un altro penalty firmato da Mertens, il Napoli vola negli ottavi alle spalle dei campioni d’Europa del Liverpool, nella massima manifestazione del calcio continentale, per la seconda volta nella sua storia. Ciò nonostante il destino di Ancelotti verso il quale la squadra ha fatto quadrato, è appeso ad un sottilissimo filo giacchè il presidente De Laurentiis da quello che si sa ha già raggiunto l’accordo con Gennaro Gattuso per affidargli il Napoli per i prossimi sei mesi e per la prossima stagione. A chiarire l’intricata matassa servirà l’incontro ad horas tra l’allenatore ancora in carica – e che non intende dimettersi – e il presidente De Laurentiis. Già, cosa farà adesso il patron, manderà a monte l’accordo con Ringhio Gattuso come fece anni fa con Gasperini, riconfermando Mazzarri, o comunicherà ad Ancelotti la fine della sua storia in azzurro? Il timoniere ancora in carica affida il suo destino a De Laurentiis. Ecco quello che pensa il tecnico più decorato del mondo: “Io non ho nessuna decisione da prendere. Deciderà il presidente se andare avanti o no. Esamineremo insieme la situazione del momento e valuteremo il da farsi. Lo so, sono in discussione ma è normale nel calcio in situazioni del genere quando i risultati non sono soddisfacenti. No, non mi dimetto. Non l’ho mai fatto in vita mia e non lo farò”, insomma, sabato contro il Parma c’è ancora posto per Ancelotti in panchina?: “Mi auguro di sì. Sono sulla panchina e spero di esserlo ancora. Del resto non so nulla, ho pensato solo a preparare la partita”, sorprende un po’ un precedente, l’esonero col Bayern, da altre parte invece i giocatori sono sempre stati pronti a buttarsi nel fuoco per Ancelotti: ”Sono due situazioni del tutto diverse, questa e quella di Monaco. A Monaco lo scontro ci fu con la società perché pensavo ad un cambio della vecchia guardia con calciatori più giovani. Qui a Napoli con la società non ho avuto nessuna discussione”. Diversi gli azzurri schierati con il mister, cos’è una piacevole sorpresa? “Ci sono calciatori menomati che malgrado le loro condizioni non si sono tirati indietro, per darmi una presenza di forza e di vicinanza. Sì, qualche attrito c’è stato (ndr: con Insigne) come succede dappertutto ma niente di chè”. Una squadra a due facce, splendida in Champions, inguardabile in campionato con distacchi incredibili dalle compagini dell’alta classifica: “Il Napoli è una squadra che ha qualità ma che non è riuscita ad esprimersi in campionato e il rammarico è grande. Spero che la qualificazione ci tolga un po’ di peso perché questa squadra gioca con un fardello addosso. Con il recupero di tutti i calciatori – come è successo con Milik – si può tornare a far bene anche in campionato”, al San Paolo applausi al Napoli e applausi soprattutto per Ancelotti, anche da parte degli azzurri. Significa che il clima è cambiato improvvisamente?, ma il gruppo non era contro l’allenatore?, si è parlato tanto anche di divisioni all’interno degli spogliatoi: “La tifoseria è tornata ad essere vicino alla squadra che conta sulla collaborazione di tutti. Mertens, ad esempio – un giocatore importante per noi – ha avuto un bel gesto nei confronti di Milik al quale ha ceduto il primo rigore”. A fine gara di re Carlo hanno parlato Koulibaly: “Sono e sarò sempre con lui”, Manolas: “Mi dispiacerebbe molto il suo esonero”, Zielinski: “E’ un grande allenatore”-   Questi i grandi segnali scaturiti da questa partita con il Genk, basteranno per mantenere Ancelotti in panchina? Un’altra nota lieta  il ritorno di Marek Hamsik al San Paolo dove è stato festeggiato per le sue 520 partite in azzurro e i 121 gol, i suoi rekord da grande capitano.